In una manovra dove sono completamente dimenticati i giovani e le politiche per l’istruzione, i 150 milioni che vengono risparmiati per la riduzione delle ore dell’alternanza scuola-lavoro (la quale, al netto del cambio di denominazione, non viene assolutamente modificata nella sua natura di strumento di sfruttamento) vengono stanziati per le scuole paritarie : si legga alla voce regalo di natale alle scuole private .
Siamo alle solite : in un momento in cui la scuola pubblica non solo non vede investimenti rilevanti, ma neppure lo smantellamento, tanto annunciato, della “ Buona Scuola” , Lega e 5 Stelle si pongono in piena continuità con quanto già fatto dai precedenti governi.
Se dei primi non ci si stupisce (ce li ricordiamo bene,al governo con la Gelmini, quando sostennero quella legge-massacro), prendiamo atto che i pentastellati hanno fatto prestissimo a dimettere gli abiti degli strenui oppositori del sistema.
Cosa fare allora? Tagliare radicalmente i fondi alle scuole private e mettere risorse nella scuola pubblica, abolire prove Invalsi e Alternanza scuola-lavoro sarebbe qualcosa di semplice buon senso, niente di straordinario. Fare una riforma strutturale dell’istruzione che si basi su partecipazione ed accessibilità al diritto allo studio sarebbe necessario e basterebbe riprendere il testo della Legge di iniziativa popolare sulla scuola per la quale a lungo ci siamo battuti.
Neppure le centinaia di migliaia di studenti in piazza sono serviti , per ora, a far capire a questo governo di ultradestra che la direzione da percorrere è quella opposta : il potere, si sa, è sordo, ma i fatti hanno la testa dura.
Filippo Vergassola (Esecutivo Nazionale GC – Responsabile Scuola e Università)
Lorenzo Falistocco (GC Perugia)