“Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio! Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento da parte di uomini su altri uomini”
Palmiro Togliatti
Care compagne e cari compagni, ci siamo.
I Giovani Comunisti/e arrivano finalmente a celebrare la loro sesta conferenza nazionale, all’insegna della parola d’ordine “Riprendersi il futuro”.
Perché è al futuro che guarda una organizzazione che oggi discute su cosa significhi lottare per il comunismo in un mondo che cambia alla velocità di un clic e che le vecchie ingiustizie sociali continuano a tenere imprigionato nella disuguaglianza e nella guerra tra poveri.
Ci arrivano controcorrente rispetto al senso comune imposto dalle classi dominanti, secondo cui i comunisti e la loro organizzazione in partito politico sono roba del secolo scorso, mentre nel paese va affermandosi una voglia crescente di riscatto e di impegno sociale proprio tra quei giovani che oggi vivono senza paracadute lo sfruttamento imposto dalla globalizzazione neoliberista.
Non è stato facile, mentiremmo se dicessimo che in questi anni non abbiamo incontrato difficoltà che hanno rischiato di pregiudicare la tenuta stessa di una organizzazione come la nostra.
Difficoltà che abbiamo affrontato e superato insieme, grazie alla passione e alla militanza disinteressata di ogni singolo giovane comunista.
Nelle scuole, nelle piazze, nei crateri dei terremoti, sui luoghi di lavoro: ovunque fosse possibile gettare le basi dell’alternativa e dell’opposizione politica e sociale.
Maturando, dalla pratica delle lotte e del lavoro di questi anni, le tesi che oggi sottoponiamo alla discussione della nostra giovanile, con un metodo del tutto nuovo: una discussione politica franca e costruttiva dove non esiste “chi vince” e “chi perde” ma da cui tutti usciremo arricchiti e più vicini a raggiungere l’obiettivo di passare all’offensiva, invertire il senso comune e ripoliticizzare tutta una generazione che non si fa più abbagliare dalle pie illusioni del capitalismo.
Istruitevi, agitatevi, organizzatevi, diceva Antonio Gramsci: Prendiamo l’iniziativa e convochiamo le Conferenze di Federazione nelle oltre 70 province su tutto il territorio nazionale in cui i GC sono presenti.
Discutiamo le tesi e se vogliamo modifichiamole o riscriviamole pure da zero, individuiamo i nuovi gruppi dirigenti locali, ma soprattutto organizziamo momenti di mobilitazione e laboratori aperti di pratiche e idee:
Riprendiamoci il futuro, per costruire l’opposizione politica e sociale di cui gli oppressi del nostro paese e la nostra generazione hanno bisogno!
Nicolò Martinelli – Responsabile Organizzazione uscente Giovani Comunisti/e