Ripubblichiamo con piacere la dichiarazione della Lega Giovanile Comunista d’Israele (Young Communist League of Israel) sulla Giornata dei prigionieri politici palestinesi occorsa ieri, 17 aprile 2020.
Oggi, venerdì 17 aprile, si celebra la Giornata dei prigionieri palestinesi. Ad oggi circa 5.000 prigionieri rimangono nelle carceri di occupazione, nonostante i rischi imminenti per la loro vita dovuti anche alla pandemia di Coronavirus. Invece di pensare ad una possibile liberazione per prevenire il pericolo, il governo di occupazione continua ad affollare le prigioni di prigionieri, tra cui decine di bambini e minori. Nel giorno del prigioniero siamo determinati nel dire che il nostro intero popolo palestinese deve affrontare quotidianamente sfollamenti, occupazione e blocchi, persecuzioni e tirannia, che sono l’emblema delle politiche di discriminazione razziale, privando così un intero popolo della libertà e della propria patria, libera e indipendente. Nel corso dei decenni di occupazione, centinaia di migliaia di palestinesi hanno subito la durezza della detenzione, della tortura e della prigione, e molti di loro sono stati incarcerati ripetutamente e dozzine di loro hanno scontato condanne per decenni nelle celle di occupazione.
I prigionieri palestinesi hanno donato la loro libertà per il bene e l’indipendenza del popolo palestinese, e meritano il sostegno della loro gente e di tutti coloro i quali sostengono la lotta di liberazione della Palestina. Ma in questi giorni è più urgente di altre volte, alla luce della pandemia di Coronavirus che potrebbe colpire le carceri, far si che il disastro non si aggravi. In tutti i paesi del mondo c’è una corsa a ridurre il numero di prigionieri detenuti nelle carcere. Israele ha agito per diminuire l’affollamento carcerario liberando prigionieri comuni. Ma naturalmente non ha agito allo stesso modo per coloro che hanno difeso il diritto legittimo della propria gente.