È sacrosanto lo sciopero di oggi contro il vergognoso contratto pirata firmato da Assodelivery e UGL a cui i riders sono costretti ad aderire, pena il licenziamento entro il 3 novembre. Assodelivery (associazione che riunisce Deliveroo, Glovo, Just Eat, SocialFood e Uber Eats) e UGL (sindacato notoriamente filo-padronale e di destra) hanno firmato il 16 settembre un accordo sindacale che cerca di coprire l’assenza di tutele per i riders ma tenendo conto solo degli interessi dell’azienda. I lavoratori sono privi di diritti, lasciati in balia degli algoritmi delle app e del cottimo sfrenato. Perfino il compenso orario di 10 euro è pienamente riconosciuto solo se l’ora è impegata pienamente dalla consegna del rider, altrimenti il salario orario comincia a diminuire.
I riders pretendono giustamente un vero contratto di lavoro in cui vedere riconosciuti l’introduzione di un salario minimo garantito e le tutele previdenziali e assicurative che spettano ai lavoratori.
Raccogliamo e rilanciamo l’appello dei riders a non utilizzare le app delle piattaforme di Deliveroo, Glovo, JustEat e UberEats in segno di solidarietà verso i lavoratori in lotta. Ogni cittadina/o può concretamente dare una mano rifiutandosi di dare soldi a imprese sfruttatrici. Anche governo e parlamento dovrebbero fare la loro parte. L’UGL ha potuto mettersi al servizio delle piattaforme ai danni dei lavoratori grazie a norme, come quelle lasciateci dal ministro berlusconiano Sacconi, che andrebbero cancellate.