Il Ministro Bonafede ha annunciato sui social lo slittamento delle prove scritte dell’esame di abilitazione alla professione forense. Insieme ai concorsi per la stabilizzazione degli insegnanti precari tali prove vedono coinvolti tantissimi precari in attesa del titolo, molti dei quali hanno affrontato investimenti e un elevato dispendio tra libri e corsi di formazione per poter accedervi.
Da anni si parla di riforma dell’esame di abilitazione alla professione forense, unico esame di Stato rimasto bene o male invariato negli ultimi anni, consistente in tre prove scritte e una orale. L’organizzazione di un esame del genere è chiaramente incompatibile con la situazione emergenziale dovuta al Covid-19.
Un contesto emergenziale che ha già visto applicarsi riforme quali la laurea abilitante per diverse professioni proprio al fine di avere nel più breve tempo e con il minor rischio professionisti pronti ad entrare nel mondo del lavoro.
Sosteniamo pertanto le richieste formulate da Link, Co.gi.ta. e altre organizzazioni e sindacati studenteschi e dei praticanti nel chiedere che siano previsti i soli esami orali per le prossime sessioni dell’esame di abilitazione alla professione forense.