Al Consiglio comunale di Granarolo (Bologna) del 26 ottobre si è discussa la mozione avanzata dalla nostra consigliera comunale Francesca Sparacino, consigliera del Partito della Rifondazione Comunista, e da Silvia Aldrovandi per il gruppo Insieme per Granarolo.
La mozione si è schierata contro l’equiparazione tra comunismo e nazifascismo approvata dal Parlamento europeo con la risoluzione del 19 settembre 2019. La discussione della mozione ha provocato da parte dei soliti noti gli slogan tipici del revisionismo neofascista, dai richiami all’Unione sovietica ai mai tramontati slogan sulle foibe, ai gulag fino all’accusare la Cina di aver favorito il diffondersi del Covid.
Su tali temi la storia e i fatti sono chiari. L’Unione Sovietica ha pagato il più alto prezzo di vite umane per debellare il nazifascismo dall’Europa. Lo stesso vale per i partigiani comunisti che hanno combattuto fianco a fianco a tutte le altre forze democratiche e al PCI che negli anni del dopoguerra è riuscito, in particolare in zone come la nostra e grazie a personaggi come Giuseppe Dozza, a garantire servizi di alto livello ai propri cittadini, stato sociale, partecipazione inclusiva del popolo alle decisioni collettive.
La mozione approvata a Granarolo è la seconda proposta dal nostro Partito e dai nostri giovani consiglieri comunali in Italia per condannare la risoluzione del Parlamento Europeo. Già nel 2019, il compagno Iacopo Cambi, consigliere comunale a San Giuliano Terme (Pisa) riuscì a fare approvare una mozione che rigettava l’equiparazione tra comunismo e nazifascismo. Un lavoro costante e proficuo, in nome della verità storica e dell’antifascismo.