La violenza subita da parte di Antonio Parisi, esponente della comunità LGBT di Trieste, ha lasciato gravi segni. Il ragazzo è stato aggredito lo scorso martedì sera assieme a due suoi amici. La lite è partita in seguito a degli insulti rivolti al vestiario della vittima, poi seguiti da una violenta aggressione, la quale ha provocato vistose lesioni ed una prognosi di 15 giorni per uno dei malcapitati.
”Miravano alla testa” afferma Antonio, dopo aver raccontato l’episodio alle autorità, non escludendo l’origine di matrice omofoba dell’aggressione, i cui artefici sono ancora a piede libero. Tuttavia come sé non bastasse, ad aggravare l’intera vicenda, interviene il consigliere comunale Fabio Tuiach. Già noto per le sue continue e vergognose dichiarazioni, come la proposta di una multa per le mogli che si rifiutano di avere rapporti sessuali con i mariti, l’aver definito la piaga del femminicidio ”un’invenzione della sinistra” o l’aver dichiarato ”i negri sono forti fisicamente, ma si sono evoluti diversamente dai bianchi”. Le sue dichiarazioni arrivano perfino a sfociare nel pieno antisemitismo, quando si è definito offeso dalle parole della senatrice Liliana Segre, la quale aveva ricordato l’appartenenza di Gesù alla religione ebraica, e quando la scorsa giornata della memoria ha pubblicato una foto di Adolf Hitler, elogiandolo.
Questa volta Tuiach, ricordiamo consigliere comunale, è intervenuto nella vicenda dell’aggressione, con un post raggelante nel quale insulta e deride la vittima dell’aggresione, scrivendo ”avrà litigato con il fidanzato per la vasellina”.
In seguito invoca i roghi a fuoco lento e la pena di morte per gli omosessuali, da lui ritenuti la causa della punizione divina consistente nel Covid-19, omaggiando le leggi omofobe presenti negli stati dell’est Europa ed in Arabia Saudita. Il fatto che un tale individuo, il quale incarna sessismo, razzismo, suprematismo bianco ed antisemitismo, rappresenti le istituzioni è una vergogna ed un affronto gravissimo. Eppure fino ad ora nessun esponente delle destre, le stesse che dicono che in Italia non vi è alcuna minaccia di omo-transfobia, ha preso le distanze da lui e nessun’azione seria è stata presa dal prefetto o dal consiglio comunale.
Fino a quando dovremo assistere ad uno spettacolo simile?
Giovani Comunisti/e Trieste
Francesca Falcini – Resp. dipartimento LGBT+ e questioni di genere