Il 23 febbraio in tutto il paese ci sarà una mobilitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo e della cultura. Dopo oltre un anno dalla chiusura di teatri e circoli culturali, senza che sia mai stato possibile riaprire queste attività, senza che siano stati pensati in tempo piani per andare incontro alle esigenze di lavoratori e lavoratrici e visto il ritardo nell’erogazione dei ristori e la quantità degli stessi, si è deciso di scendere in piazza – nuovamente – per quello che non è stato fatto negli scorsi mesi e per ottenere misure a sostegno del reddito, del lavoro e del settore dello spettacolo e della cultura. Per questo motivo sarà importante vedere nelle nostre città se ci sono delle attivazioni alle quali poter aderire e partecipare. Continuiamo a dar voce a queste lavoratrici e a questi lavoratori spesso dimenticati e di cui già ci siamo occupati nella due giorni di dicembre nel Panel Lavoro con la presenza di Ken Loach e della Compagna attrice Rita De Donato.
Le lavoratrici ed i lavoratori saranno in piazza nelle seguenti città: Torino, Milano, Cremona, Brescia, Padova, Trieste, Genova, Piacenza, Bologna, Livorno, Ancona, Roma, Napoli, Barletta, Bari, Cosenza, Reggio Calabria, Catania, Palermo ed altre ancora si stanno ancora aggiungendo.
Le lavoratrici ed i lavoratori dello spettacolo rivendicano con forza:
- sblocco immediato e conseguente erogazione dei ristori rimasti in sospeso (DL ristori 5) durante queste settimane di instabilità governativa;
- tempestiva convocazione di un Tavolo Interministeriale che coinvolga lavoratrici e lavoratori del settore spettacolo e cultura, al quale siedano Ministero del Lavoro, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali;
- attuazione di una ormai necessaria riforma strutturale, formale e fattuale, del settore che tuteli realmente non solo grandi enti e grandi aziende ma anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori;
- progettazione e realizzazione di tutte le misure, economiche e non, relative ai protocolli di sicurezza, necessarie a garantire una vera e totale ripartenza del settore;
- concretizzazione di provvedimenti finalizzati al finanziamento e al sostegno delle piccole e medie realtà che si occupano di spettacolo e di cultura, che ad un anno dal blocco del pubblico spettacolo rischiano di chiudere e di non poter più compiere il loro fondamentale ruolo legato alla cultura di prossimità su tutto il territorio del nostro Paese.
Pensiamo possa essere utile riuscire a portare il nostro contributo in queste piazze che si inseriscono in un percorso di lotta iniziato quasi un anno fa, provando ad ampliare il piano rivendicativo. Nel nostro paese il settore della cultura vive di precarietà sistemica, gli studenti di beni culturali e dei percorsi formativi legati al mondo della cultura vivono con estrema difficoltà il passaggio dalla filiera formativa a quella lavorativa. Una volta usciti, poi, dai percorsi formativi, l’ingresso nel mondo del lavoro nel settore dei beni culturali non vive di certo un miglioramento della situazione. Contratti a termine e a bassa retribuzione, niente diritti, precarietà dilagante, volontariato culturale istituzionalizzato. Vista l’imminenza della data e il fatto che ci sono già percorsi avviati sul territorio, laddove non siamo all’interno di questi, dovremo capire le modalità di attivazione e partecipazione alla piazza. Nelle piazze che attraverseremo sarà importante partecipare e portare i nostri contenuti all’interno della piazza. Sarà importante nei prossimi giorni lavorare per far emergere una narrazione, di cui abbiamo già discusso nella nostra due giorni sul tavolo di dicembre sul fatto che anche di arte e cultura si può vivere e che per farlo sono necessari investimenti e riforme strutturali, salari dignitosi, sicurezza sul lavoro e contratti stabili, un reddito che faccia da contrappeso agli stipendi miseri e ai tirocini gratuiti.
Stefano Vento – Responsabile GC Lavoro, non lavoro e movimenti