In una Italia rallentata a causa della pandemia, c’è chi sfreccia tra le strade delle nostre città per le consegne di cibo ed altro a domicilio. Mentre i riders lottano per il riconoscimento di tutele e diritti, le società della Gig Economy accumulano ricchezze sulle loro spalle. È stato siglato due giorni fa il primo accordo sperimentale a livello nazionale di contrasto al caporalato digitale: è un primo passo verso il riconoscimento dei diritti dei rider.
Per venerdì 26 marzo la rete “Riders X i Diritti” ha convocato una giornata di sciopero e blocco dei consumi. Ci stringiamo al loro fianco, al fianco di chi lotta contro lo sfruttamento, la precarietà e la ricattabilitá nell’economia delle piattaforme. Per tutta la giornata di venerdì 26 non ordiniamo dalle piattaforme che aderiscono ad Assodelivery, che ha imposto a migliaia di lavoratrici e lavoratori il contratto pirata di UGL. Postiamo ciò che mangeremo utilizzando l’hashtag #NODELIVERYDAY.
Il 26 marzo non si ordina cibo dalle piattaforme!
È finito il tempo del ricatto, ora è il tempo del riscatto.
Stefano Vento – Responsabile nazionale GC Lavoro, non lavoro e movimenti