Di fronte a quanto sta accadendo negli ultimi giorni a Cuba, vogliamo ancora una volta ribadire, come già ha fatto Rifondazione Comunista e la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, che siamo e saremo dalla parte della Rivoluzione cubana. La crisi economica in atto ha un solo responsabile: il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA da oltre sessant’anni e indurito durante il periodo pandemico. Un blocco il cui principale obiettivo è quello di soffocare l’economia dell’isola. Solo pochi giorni fa, l’ONU ha votato massicciamente contro il blocco con solo due voti contrari, gli Stati Uniti e Israele. Si tratta del 29° voto all’ONU contro il blocco, senza che finora sia stato fatto nulla per rimuoverlo. Solo da aprile 2019 a dicembre 2020, il blocco ha causato a Cuba perdite di circa 9.157,2 milioni di dollari. Gli USA mantengono intatte 243 misure imposte dall’amministrazione Trump contro Cuba nonché la ridicola inclusione dell’isola nella lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. Cuba è lo Stato che durante la crisi pandemica ha più di tutti praticato la solidarietà: si pensi alle missioni delle brigate mediche cubane, si pensi alla ricerca scientifica per sviluppare diversi vaccini contro il Covid-19 o alla donazione gratuita dei suoi vaccini a Paesi terzi, con grandi sforzi nonostante il blocco. Se davvero gli Stati Uniti hanno a cuore la situazione “umanitaria” a Cuba, la facciano finita con l’ingerenza imperialista e con il blocco che viola i diritti umani e colpisce direttamente la popolazione per la mancanza di medicine, di pezzi di ricambio o di energia, nel bel mezzo di una pandemia.