La Cassazione: “Il saluto fascista è reato ma non quando è commemorativo”.

La recente sentenza della corte di cassazione ci pone di fronte ad una lettura vergognosa ed assolutoria dei recenti fatti di Acca Larentia, dove ricordiamo centinaia di militanti di estrema destra sono stati immortalati a braccio teso.
La cassazione ha stabilito che il saluto romano consiste reato solo in caso vi sia il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito. Rendendolo quindi totalmente legale in casi di eventi privati o commemorazioni, anche se partecipate da centinaia di militanti intenti a strillare “presente”.
Siamo di fronte ad una pesantissima vergogna morale, dove non si condannano più le gestualità del fascismo in quanto tali, in quanto portatrici di un’ideologia violenta ed assassina che ha portato ad invasioni, guerre, stermini etnici e genocidi. Un’ideologia che è tutto fuorché morta, come ci ricorda la recentissima aggressione squadrista che ha colpito una nostra compagna della federazione di Roma. Siamo di fronte ad un cupo e preoccupante cambiamento di dialettica.
Il fascismo ricordiamolo non è un’opinione, è un crimine, e come tale va combattuto, in ogni sua forma e sembianza.
È sempre più necessaria e fondamentale una mobilitazione generale delle anime antifasciste del paese, per opporsi a questo sempre più preoccupante clima revisionista ed assolutorio.

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