La recente onda di occupazioni nelle scuole superiori di Roma, insieme a numerose proteste, è sintomatico di come l3 student3 di questo paese non accettino più le carenze del diritto allo studio e di un sistema scolastico che viene sempre di più osteggiato.
La risposta, a partire dal liceo “Tasso” è stata repressiva: sospensioni, 5 in condotta, attività socialmente utili, con il plauso del ministro Valditara, che non perde occasione per rendere sempre meno democratiche le scuole italiane.
La lettera dell3 student3 è una risposta da lodare, che mette al centro i bisogni di un corpo studentesco ormai per nulla ascoltato dalle istituzioni che dovrebbero tutelarlo. Un corpo studentesco che cerca di riprendersi quella libertà di espressione e dissenso che ormai in Italia è sempre più vietata.
Assistiamo ad un continuo svuotamento delle istituzioni di rappresentanza, condito con una costante aziendalizzazione della scuola e dell’università.
Studenti e studentesse vengono lasciat3 sol3 in una spaventosa “corsa al migliore” che suona tanto da selezione naturale di darwiniana memoria.
Davanti a questo, il desiderio di punire qualsiasi tentavo di organizzazione da studenti e studentesse, va a ledere i principi democratici e l’idea di scuola (non come mero esamificio ma come spazio aggregativo capace di emancipare ragazzi e ragazze) contenuta nella nostra costituzione.