Ancora un’aggressione sui treni. Basta chiacchere, è necessario un cambiamento per aumentare la tutela di lavoratori e lavoratrici.
L’aggressione ai danni di un capotreno avvenuta sulla tratta Genova Brignole-Busalla è solo l’ultimo dei vari episodi di violenza che hanno subiti da un lavoratore o una lavoratrice delle ferrovie.
Agli annunci di una maggior tutela della loro sicurezza non sono mai seguiti i fatti, solo lacrime, cordoglio e tanta demagogia come quella che il ministro Salvini sta anche stavolta facendo mettendo in risalto la nazionalità dell’aggressore.
Bene hanno fatto i sindacati CGIL, CISL, UIL, ORSA, FAST, UGL e USB a proclamare 8 ore di sciopero del personale mobile di Trenitalia, FS Security, Trenord S.r.L, Trenitalia Tper e Italo NTV per chiedere una maggiore sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici che quotidianamente svolgono le proprie mansioni sui nostri treni correndo rischi di aggressioni anche molto gravi come quella appena avvenuta.
Il tema della sicurezza riguarda anche i viaggiatori e le viaggiatrici in particolar modo i pendolari che ogni giorno devono affrontare lunghe tratte per recarsi a lavoro. Un miglioramento dei servizi e della sicurezza a bordo dei treni potrebbe incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico preferendolo al mezzo su gomma individuale.
Nell’augurare una buona guarigione al capotreno ferito, facciamo nostre le rivendicazioni dei sindacati e chiediamo a Matteo Salvini di ricordarsi, tra un selfie e l’altro, che ha assunto lui l’incarico di Ministro dei Trasporti e quindi ha il dovere d’intervenire per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici sui treni.
Cessi la propaganda e adotti delle misure per evitare che tragedie come questa possano accadere di nuovo!
Paolo Bertolozzi, coordinatore nazionale Giovani Comunisti/e
Auro Bizzoni, responsabile nazionale Lavoro Giovani Comunisti/e
Simone Antonioli, responsabile nazionale Trasporti Giovani Comunisti/e