Come Giovani Comunisti/e sosteniamo la lotta e le rivendicazioni dei compagni serbi, impegnati in questi mesi in importanti manifestazioni ed occupazioni.
Il primo giorno di novembre 2024, intorno alle 11:50, una tettoia di cemento lunga 48 metri è crollata presso la Stazione ferroviaria di Novi Sad. In quel giorno drammatico, i rumori frenetici delle valigie sui marciapiedi, il chiacchiericcio dei passeggeri frettolosi, i sorrisi ampi e gli abbracci calorosi dei propri cari sono stati sostituiti dai lamenti, delle sirene delle ambulanze, dal rumore dei vigili del fuoco e della polizia, dal ronzio dei macchinari pesanti che rimuovevano le macerie e dalle grida di coloro che erano rimasti intrappolati sotto i detriti. Il tragico risultato: 15 vittime, tra cui due bambini e un cittadino della Macedonia del Nord. Tra i sopravvissuti, tre hanno riportato gravi ferite, uno dei quali ha dovuto subire l’amputazione di una gamba.
La causa apparente di questa tragedia risiede nella negligenza. Durante la ricostruzione della stazione ferroviaria del 2023, sulla pensilina sono state installate pesanti strutture metalliche con pannelli in vetro, apparentemente senza precedenti test di carico e integrità strutturale della struttura in calcestruzzo. Questa svista implica una responsabilità penale. Il giorno dell’incidente, i rappresentanti del governo hanno iniziato a nascondere la documentazione ufficiale ed a modificare i testi sui siti web ufficiali, sostenendo che la pensilina non era stata oggetto di lavori durante la ricostruzione della stazione. In risposta a questi eventi, noi, come studenti, infuriati per la tragedia e delusi dalla mancanza di azione dell’opposizione civica, abbiamo deciso di organizzare e avviare blocchi degli edifici de Rettorati di numerose facoltà, blocchi che si sono rapidamente diffusi in tutta la Serbia.
QUALI SONO LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI?
La nostra rabbia come studenti, che riteniamo essere il futuro e la forza trainante di questo paese, è del tutto giustificata, così come la nostra decisione di lanciare i blocchi. Le nostre richieste includono:
- La pubblicazione della documentazione completa relativa alla ricostruzione della stazione ferroviaria di Novi Sad.
- Che venga riconosciuta la responsabilità politica e penale degli individui responsabili.
- Condanna e certezza della pena per gli attacchi di individui non identificati a professori e studenti durante le suddette proteste di 15 minuti.
- Aumento dei finanziamenti per le università.
MA NON DOBBIAMO FERMARCI QUI
Gli studenti devono capire che le ragioni alla base di tali catastrofi sono sistemiche e radicate nel profondo e come tali devono essere affrontate. Oltre alle gare d’appalto truccate e alla gestione inadeguata dei progetti, la causa principale risiede nei cambiamenti disastrosi del sistema di istruzione superiore della Serbia. Con l’adozione della Dichiarazione di Bologna, è stata introdotta una logica orientata al mercato nell’istruzione superiore, mercificando l’istruzione e rendendola qualcosa che può essere acquistata per ingenti somme di denaro.
Ciò ha comportato un’accessibilità limitata all’istruzione per i molti giovani che non hanno i mezzi finanziari per proseguire gli studi.
Questo sistema regressivo ha gravemente compromesso la qualità dell’istruzione, riducendola a corsi quadriennali incentrati sull’acquisizione di crediti piuttosto che sull’apprendimento e la trasmissione della conoscenza della società. Di conseguenza, produce professionisti non adeguatamente preparati che entrano in un mercato del lavoro in cui le loro prospettive di carriera future sono incerte.
Dobbiamo fermare l’irragionevole mercificazione della conoscenza rendendo gratuita l’istruzione superiore, assicurandoci che la conoscenza venga acquisita, non comprata. Come abbiamo visto, errori così gravi che portano a scenari fatali, derivano direttamente da problemi profondi all’interno del nostro sistema educativo. Inoltre, è fondamentale sostenere un divieto legale al inserimento di Università straniere all’interno della Repubblica di Serbia, poiché la loro presenza, in particolare nelle condizioni in cui opererebbero, porterebbe al crollo totale dell’istruzione nazionale. Per queste ragioni, dobbiamo chiedere l’abolizione del sistema di Bologna e l’introduzione dell’istruzione gratuita per impedire che tali tragedie si ripetano.
Il Fronte studentesco è unito ai suoi pari e invita gli studenti di tutte le facoltà a unirsi in solidarietà! Solo così i blocchi potranno dare i loro frutti, le richieste potranno essere soddisfatte e la giustizia potrà essere fatta, perché la giustizia è dalla nostra parte!