TRENT’ANNI DEI/DELLE GIOVANI COMUNISTI/E

Il 6 Febbraio 1995 a Firenze avveniva l’assemblea fondativa dei/delle Giovani Comunisti/e, con la quale veniva costitutiva ufficialmente la giovanile del Partito della Rifondazione Comunista. Nel celebrare questa giornata, che cade anche in prossimità del XII congresso del nostro Partito, crediamo sia necessario non solo celebrare la nostra storia che ha visto momenti di grandissimo interesse storico per il paese, si veda solo a titolo di esempio la partecipazione alle proteste contro il G8 di Genova nel 2001, ma anche e soprattutto guardare al futuro sviluppando sempre di più la nostra teoria e la nostra pratica. Quelli dei/delle GC sono trent’anni di intensa attività, lotta e proposta politica, caratterizzati dall’essere sempre stati in prima linea al fianco dei movimenti, dell3 lavorator3, student3 precari3 e disoccupat3. Una storia da onorare, da conoscere per avere coscienza di ciò che abbiamo alle nostre spalle per guardare con orgoglio rabbia e determinazione al futuro, in un contesto scandito da precarietà e guerre imperialiste, uno scenario nel quale si fa sempre più necessaria la presenza di una giovanile comunista, che rappresenti un soggetto radicale di resistenza e di liberazione.

Spesso si sente dire che le nuove generazioni non hanno lo stesso ardore, la stessa fiamma e la stessa voglia di cambiare il mondo che avevano le generazioni precedenti, quelle generazioni che hanno fatto il ’68 ed il ’77. Di certo l’allontanamento dal gioco politico è una realtà fattuale che però di certo non può essere addossata ontologicamente ad una generazione, come se fosse un suo tratto distintivo, quanto al contesto in cui le nuove generazioni si sono formate. L’individualismo imperante, la non capacità di poter disegnare un futuro diverso dall’attuale, una resa dei maggiori partiti di “sinistra” alla narrazione dominante che fa del liberismo la sua retta via, la pretesa che ogni movimento rivoluzionario sia quantomeno velleitario ed utopistico, hanno disegnato le caratteristiche per questo disimpegno. Le cause sono da ricercarsi esternamente, nel contesto sociale, economico e politico che circonda ognuno ed ognuna di noi. Un altro elemento da aggiungere è la considerazione sulla “mancanza di futuro” e la fine dell’orizzonte che per la prima volta nella storia viene sperimentata dalle nuove generazioni. Ossia il non credere che il futuro sarà meglio del passato, in quell’ottica delle sorti progressive che tendenzialmente ha animato i giovani e le giovani per tutta la storia umana. Nel XXI secolo ciò è impossibile, e i dati ce li fornisce la scienza: il nostro pianeta andrà incontro a cambiamenti climatici determinati dalle attività antropiche, cambiamenti climatici che renderanno più difficile (o quantomeno diversa) la vita sul nostro pianeta. E i cosiddetti governanti fanno di tutto per non modificare lo stato di cose presenti, in una rimozione psicologica dell’inevitabilità della catastrofe.

E proprio qui un soggetto comunista dovrebbe insinuarsi cogliendo le contraddizioni intrinseche del capitalismo attuale e di chi tenta di governarlo.
Una giovanile comunista ha un futuro proprio perché prospetta alle nuove generazioni un modello economico diverso, un modello economico che sia sostenibile con la vita sul nostro pianeta. In conclusione: durante tutto il corso di quest’anno, la nostra giovanile organizzerà diverse iniziative a livello nazionale e territoriale volte a celebrare questo primo trentennale di attività ma anche per dibattere e relazionarci sia al nostro interno che verso l’esterno circa il ruolo della nostra organizzazione all’interno delle lotte e delle vertenze.

Avanti ancora!

l’Esecutivo Nazionale dei Giovani Comunisti/e

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookies necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookies policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookies, consulta la cookies policy. Cliccando sul pulsante "Accetto" acconsenti all’uso dei cookies.