Giovani e Comunisti/e nel XXI secolo

La conclusione dei grandi momenti di lotta e di avanzamento del movimento operaio,
socialista e comunista nel nostro paese (ma anche in alcune parti del mondo) è
purtroppo una realtà di cui prendere atto.
Protagonisti di questi movimenti sono stati, in maniera decisiva, i giovani e le giovani.
Si pensi soprattutto alle lotte del ‘68 e del movimento sviluppatosi successivamente
intersecando le rivendicazioni giovanilistiche con quelle della classe lavoratrice, in una
radicalizzazione dei contenuti e delle rivendicazioni che ha portato avanzamenti anche
sul piano delle conquiste istituzionali. Il connubio delle due lotte, solo a titolo di
esempio, ha permesso la creazione e l’entrata in vigore dello Statuto dei Lavoratori,
uno strumento di protezione che ha visto nel corso degli anni smantellata la propria
efficacia a causa delle riforme succedutesi su quel testo normativo, in primis il Jobs
Act.
Ovviamente queste considerazioni non devono portare (come è accaduto)
all’individuazione dei giovani come una classe a sé, come se fossero il proletariato o la
borghesia. Ovviamente le categorie di giovani e la categoria di classe sono
intrinsecamente differenti perché la prima si basa su un fatto meramente biologico
mentre la seconda si basa sulla condizione economica e strutturale.
Nel corso della storia si nota però come i movimenti “rivoluzionari” (anche quelli ante
litteram, si pensi solo a titolo di esempio ai fratelli Gracchi) abbiano avuto come
soggetto biologico più attivo i giovani. Senza stare ad approfondire le dinamiche
sociologiche, si può notare una ricorrenza nella storia che propende a far capire come
la classe giovanile (che classe non è in senso marxiano) sia la più propensa alla
modificazione dello status quo (completare)
Negli ultimi 15 anni questo movimento però sembra, almeno nel nostro paese, essersi
molto ridimensionato e indebolito, a scapito della necessità invece di una forte ripresa
di un movimento (e di un’organizzazione) che cerchi di cambiare lo stato di cose
presenti.
L’analisi non è così difficile: cambiare paradigma per salvarsi dalla guerra e dalla
distruzione ambientale.

 
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Ordini del Giorno approvati dal Coordinamento Nazionale

ODG Questione meridionale
ODG Referendum
ODG Speculazione sull’eolico
ODG Ruralità
ODG Adesione a Stop Funding Genocide
ODG Elezioni CNSU
 
Emendamenti Ordini del Giorno approvati dal Coordinamento Nazionale
 
Emendamenti Sardegna Odg Questione Meridionale

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