Il regista a Roma. “Succede in tutta Europa. La chiamano flessibilità ma funziona solo per i datori, non per i lavoratori che chiedono uno stipendio sicuro. Anche oggi si controllano le menti: la Chiesa è sostituita dal mercato”
“Sta succedendo in tutta Europa: la chiamano flessibilità del mercato del lavoro, pensano che i lavoratori siano talmente flessibili da essere degli schiavi. Ma la flessibilità funziona solo a favore dei datori di lavoro, non dei lavoratori, che invece chiedono sicurezza del loro impiego e uno stipendio sicuro”. Il regista inglese Ken Loach è tornato a parlare di temi economici, sociali, e soprattutto di lavoro, presentando il suo nuovo film a Roma. Ha incontrato i lavoratori Isfol che per protesta hanno occupato la sede della capitale. “Purtroppo – ha detto – vediamo sempre più persone che lavorano per agenzie o con brevi contratti a termine”.
Come di cosueto, il cineasta si è soffermato sulla lotta della working class che ha sempre celebrato nei suoi film. E che resta valida soprattutto in Europa oggi. “Non si può avere un risveglio delle coscienze se i lavoratori rimangono separati. Abbiamo avuto sempre lo stesso problema. Gramsci diceva: ‘Il vecchio ordine sta morendo ma il nuovo non può ancora nascere’. Affinché questo nuovo ordine finalmente nasca, ci deve essere unità dei lavoratori di tutta Europa. Abbiamo tutti le stesse esigenze, ma fin quando l’Unione europea porterà avanti il suo progetto neoliberista i problemi non si potranno risolvere. Se falliamo adesso, sarà un fallimento storico”. Loach vede anche una nota di speranza: “Forse qualcosa si sta muovendo: Tsipras in Grecia o Podemos in Spagna. Dobbiamo rafforzarci, ci vuole impegno e organizzazione”.
L’ultimo film, Jimmy’s Hall, esce nelle sale italiane il 18 dicembre. Racconta la storia di Jimmy Gralton, comunista irlandese, che nel 1932 riportò in vita una vecchia sala da ballo come luogo di incontro e cultura, scatenando l’ira della Chiesa e dei politici locali. “La storia di Gralton era nota a pochi – ha spiegato -. Quello che ci è piaciuto di più di Jimmy è il fatto che fosse un uomo della sinistra, ma era anche un ballerino, amava il jazz e aveva un cuore caldo e questo non succede spesso con gli esponenti di quella parte politica. Dopo la guerra civile, l’Irlanda aveva raggiunto l’indipendenza e tutto sembrava possibile. Ma molto velocemente la vecchia gerarchia si è ristabilita. La Chiesa e i proprietari terrieri si sostenevano a vicenda: i proprietari affermavano la propria superiorità, la Chiesa faceva passare le sue decisioni per volontà divina. Volevano controllare le menti e questo succede anche adesso – ha concluso Ken Loach -: la manipolazione delle coscienze è sempre insidiosa, è difficile trovare uno spazio neutro. Oggi, nel controllo delle menti, la Chiesa è stata sostituita dal mercato”.
GIULIA MARRAS
da Rassegna.it