Calabria
[Catanzaro- 03.06] Con le vittime dell'omofobia
La Calabria continua ad essere terreno ostile per la lotta contro le discriminazioni. Dopo l’aggressione di Vallefiorita, adesso l’atto intimidatorio nei confronti dell’automobile di un attivista LGBT+ a Catanzaro. Le discriminazioni su orientamento sessuale e identità di genere dimostrano che l’ignoranza e la cattiveria, di una seppur marginale parte della popolazione calabrese, vengono foraggiate da un certo tipo di politica a livello regionale. La discriminazione si combatte con la cultura del rispetto, troppo spesso dimenticata.
La nostra solidarietà, quindi, va a tutte le vittime di discriminazione, comprese quelle calabresi degli ultimi tempi. La politica rimetta al centro il rispetto delle persone e prenda provvedimenti seri, a partire dall’approvazione del Ddl Zan. La diversità è ricchezza e come tale va difesa con uguaglianza e equità.
Giovani Comunisti/e
Federazione di Catanzaro
2021
[Cosenza/Catanzaro- 19.04] Sulla lettera della studentessa universitaria
Abbiamo letto la lettera che una giovane calabrese ha inviato alla Presidente della Regione Calabria Jole Santelli in merito alla situazione in cui si trovano tanti nostri corregionali che, trovandosi al di fuori della nostra regione per motivi di lavoro o di studio prima del lockdown, hanno deciso responsabilmente di restare lontano dalle loro case e dalle loro famiglie.
Tuttavia, col passare dei giorni passano si intensificano disagi, sia psicologici che economici, derivanti dalle misure restrittive. Ci si trova senza lavoro, con affitti da pagare o in scadenza, con il rischio concreto di restare senza un tetto. Siamo anche noi preoccupati dal fatto che non si sia provveduto a dare risposte circa il rientro in Regione di queste persone, che hanno sempre dichiarato di voler rispettare le misure di isolamento domiciliare una volta rientrati, senza incorrere in blocchi e sanzioni.
La dura crisi che il Paese sta affrontando non viene pagata da tutti allo stesso modo. Va a colpire chi è già in difficoltà: precari, disoccupati, studenti.
Per questo non sono più rinviabili provvedimenti immediati e straordinari. Chiediamo, pertanto, che la Regione Calabria si faccia carico del viaggio di chi chiede di tornare.
Le condizioni economico-finanziarie di molte famiglie calabresi, con la crisi determinata dal covid 19, sono peggiorate notevolmente: molti lavoratori subordinati hanno perso il lavoro, gli autonomi hanno visto i loro ricavi abbassarsi ulteriormente, ma nonostante ciò le famiglie devono continuare a sostenere tutte le spese come se la situazione fosse rimasta immutata rispetto a qualche mese fa.
Le rassicurazioni del governo sul “nessuno sarà lasciato da solo”, sono state finora disattese.
Secondo l’indagine Eurostudent 2017, il costo dell’alloggio per i fuorisede incide per il 38% sul totale delle spese sostenute durante l’anno, configurandosi come uno dei principali costi che gravano sulle
spalle degli studenti e delle studentesse e dunque, nella maggioranza dei casi, delle loro famiglie.
Pensiamo che le istituzioni non si possano girare dall’altra parte rispetto ai bisogni delle famiglie.
Chiediamo alla Regione Calabria e ai sindaci dei comuni delle città con poli universitari di istituire un fondo perequativo che possa contribuire alla spesa dei canoni di locazione secondo un criterio di proporzionalità.
Chiediamo, inoltre, ai rettori dei poli universitari regionali di prendere posizione in merito e di far proprio il nostro appello.
2020
[Cosenza- 5.09] Un piano d'investimenti per la scuola
In Calabria sono inagibili nove scuole su dieci. in ben 2.400 istituti si registra la presenza di amianto con un bacino di 350.000 alunni e 50.000 docenti coinvolti. A partire dal 2001 la mancanca di sicurezza delle scuole ha provocato 30 vittime.
È una situazione questa -gravissima- che noi denunciamo da anni e che ogni anno ci porta in piazza nella speranza che qualcuno nei palazzi della Regione ci ascolti. Anche quest’anno annunciamo un autunno caldo! Ci uniamo al grido d’allarme di Codacons e chiediamo di non aprire quegli istituti a rischio che possono rappresentare un pericolo per la sicurezza di studenti e docenti.
La Calabria ha tanto bisogno peró di un investimento serio sull’edilizia scolastica così come sul diritto allo studio dei giovani e delle giovani calabresi a cui devono essere garantite un’istruzione di qualità (dalle elementari all’università) e la possibilità di costruirsi un futuro dignitoso nella propria terra. Perché da questa terra si fugge per disperazione, chi può preferisce crescere i propri figli e le proprie figlie altrove o comunque preferisce farli studiare altrove in quanto sembra l’unico modo per offrire a loro una vita migliore. Colpa di una classe dirigente che ha badato solo alla propria autoconservazione e al proprio profitto. Noi non vogliamo e non possiamo permetterlo.