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CORAGGIO! A proposito di Italia, elezioni, sinistra, corsi e ricorsi storici

Dopo la lettera di Andrea Ferroni (https://www.giovanicomunisti.it/2017/10/18/lettera-aperta-per-una-sinistra-antiliberista-popolare-e-radicale-con-laiuto-di-tutte-e-tutti-ce-la-possiamo-fare/) pubblichiamo la riflessione dell’altra nostra portavoce, Claudia Candeloro Mi ha sempre stupito il fatto che la più grande forma di intelligenza sia l’apprendimento: studiato, indagato, mai completamente afferrato, fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, l’apprendimento, la capacità di imparare dagli errori e dalle esperienze è quanto di più […]

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#nonèreato – 21 Ottobre i GC in piazza contro il razzismo!

I/le Giovani comunisti/e saranno in piazza a Roma il 21 ottobre, assieme a tutte le associazioni, ONG, onlus, partiti e realtà sociali che chiedono un mondo accogliente, aperto, libero, solidale, libero dalla povertà e dalla paura. Non c’è solo l’Italia razzista ed escludente, ma pezzi di società vivi e pulsanti che quotidianamente lottano per restare

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Lettera aperta per una sinistra antiliberista popolare e radicale, con l’aiuto di tutte e tutti c’è la possiamo fare!

In queste settimane tanti/e compagni/e hanno iniziato un percorso per cercare di unire la sinistra antiliberista presente, organizzata o non, nel nostro Paese. Un percorso che ha preso il via dopo l’assemblea al teatro Brancaccio convocata da Anna Falcone e Tomaso Montanari. In questi percorsi locali, partiti per iniziativa di tanti tra cui molti giovani

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Giovani Comunisti/e #NoG7Bergamo Contro la politica di pochi, per una politica del popolo!

In queste settimane come Giovani Comunisti/e abbiamo partecipato alle mobilitazioni da Taormina a Torino per esprimere il nostro dissenso e la nostra opposizione alle politiche portate avanti da chi presiede il G7. Per le stesse motivazioni saremo presenti a Bergamo per denunciare le politiche sbagliate e nocive riguardanti l’ambiente e perciò la vita delle persone.

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Dai territori: Cancro al seno, i numeri.

Ottobre è arrivato e con esso anche il mese della prevenzione per il cancro al seno. Tante città si tingono di rosa, i social proporranno cuoricini o colori da postare, l’AIRC ci dirà di fare la mammografia e di aiutare la ricerca per far sì che i numeri sulla sopravvivenza continuino a crescere. Ma sappiamo cosa c’è dietro ai numeri che ci vengono proposti? Quali casistiche vengono prese in considerazione? Chi ha il cancro al seno metastatico, sa che in quelle statistiche sicuramente non è preso in considerazione, perché non c’è un registro che si occupi di questi casi; ecco allora che i dati proposti sembrano veritieri. Quante volte abbiamo sentito dire: oggi di cancro al seno si guarisce, il cancro al seno è curabile nel quasi 100%! Ma la verità è un’altra! Chi conosce direttamente la malattia lo sa bene! Ecco perché per avere una idea più chiara sui numeri ho chiesto aiuto a Vania Sordoni, donna e docente universitaria dell’Università di Bologna che ha avuto un cancro al seno e che da poco più di anno è metastatica; lei che ha dimistichezza con i numeri e le statistiche ci offre un quadro diverso da quello che vogliono farci intendere. “In Italia, a fronte di circa 50.000 nuovi casi di tumore al seno, ci sono circa 12.000 morti. Questo significa che circa il 25 per cento di donne (una su quattro) che ha una diagnosi di tumore al seno, muore ancora per questa malattia. In realtà siccome molte delle diagnosi precoci sono ormai diagnosi di tumore al seno in situ, si può dire che quasi una donna su tre, colpita da tumore al seno infiltrante, muore per la malattia. Le statistiche della sopravvivenza a 5 anni non fotografano la realtà. Il tumore al seno spesso metastatizza dopo alcuni anni dalla diagnosi del carcinoma primario e la media della sopravvivenza per tumore al seno metastatico è di circa 3,5 anni. Ciò significa che la maggior parte delle morti per tumore al seno si ha dopo i 5 anni e queste morti non vengono evidenziate nelle statistiche. Questo alto tasso di mortalità spesso non è dovuto a mancanza di prevenzione che , poi non è altro che diagnosi precoce. Il tumore al seno è spesso imprevedibile e ci si può ammalare anche pochi mesi dopo aver fatto un esame” Alla luce di questi numeri, possiamo vedere come siamo ancora ben lontani da quel 95% tanto decantato! Dodicimila persone muoiono ogni anno in Italia per il tumore al seno metastatico, praticamente tre donne al giorno! E mentre il rosa la fa da padrone, tante famiglie vedono solo il nero, il nero del lutto! Non fa notizia però, e se anche proprio in questi giorni diversi giornali hanno parlato di una giovane mamma che è venuta a mancare per un tumore al seno, lo hanno fatto nel modo sbagliato! Si è parlato di “male incurabile” (ma non eravamo vicini al 100%?) di “tumore raro” ma che raro non lo è affatto, il problema vero è che ad oggi purtroppo ha poche chance terapeutiche ed in ogni caso non è solo questo tipo di tumore che continua a mietere vittime! Ecco perché è arrivato il momento di dire basta! Basta parlare solo di prevenzione: parliamo piuttosto di diagnosi precoce. Basta dire che la ricerca ha fatto passi da gigante: diciamo invece che ha fatto tanti passi in avanti ma non abbastanza, che il tasso di mortalità è comunque alto se consideriamo i pazienti metastatici. Chiediamo che ci sia più chiarezza sui dati che riguardano il cancro al seno ma soprattutto chiediamo che ci sia più ricerca. Angelica Perrone- Giovani Comunisti/e Cosenza  

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Infortunio studente spezzino, Gc La Spezia: “Alternanza scuola-lavoro è sfruttamento senza tutela”

[da Cronaca4, 6 ottobre 2017 – http://laspezia.cronaca4.it/2017/10/06/infortunio-studente-spezzino-gc-la-spezia-alternanza-scuola-lavoro-sfruttamento-senza-tutela/57550/ ] LA SPEZIA – «L’altra mattina uno studente di 17 anni dell’Istituto Capellini-Sauro ha subito un incidente che ha provocato la rottura della tibia mentre stava prestando alternanza scuola-lavoro in un’azienda di riparazione di motori nautici : lo studente si trovava alla guida di un muletto per il quale è necessario essere

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Dopo il G7 di Torino: ANDREA ED ANTONY LIBERI SUBITO!

Solidarietà ai compagni arrestati durante la manifestazione contro il G7 alla Reggia, in particolar modo ad Andrea cui è scattato l’arresto in flagranza di reato differito, una delle novità del decreto Minniti. Questo dimostra la scientificità di come Minniti reprime il dissenso ed il conflitto in piazza. Ora la repressione agisce in maniera sottile e

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Contro l’alternanza scuola-lavoro

Appunti per la costruzione di una piattaforma di lotta a cura del dipartimento Scuola e Università dei/delle Giovani Comunisti/e 1. Che cos’è La L.107, detta anche Buona Scuola, tra i suoi assi portanti tutti indistintamente volti a mutare il ruolo della scuola, da baluardo costituzionale da valorizzare e potenziare, a contenitore passeggero da definanziare ed

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Ancora bandiere fasciste sul monte Brugiana: adesso basta!

Questa mattina è successo di nuovo: il professor Manfredo bianchi, non contento dell’aver sventato la bandiera della Repubblica Sociale qualche giorno prima dell’anniversario della strage di Vinca, e salito sul monte Brugiana, stavolta in compagnia, per esibire la bandiera della X Mas. Le provocazioni dell’insegnante dell’istituto Zaccagna sono inaccettabili per un territorio macchiato dal sangue

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La base che ribalta il vertice. Verso i G7 di Torino, Bergamo e Milano

Il solito teatrino del potere di capi di stato e di governo dei paesi più industrializzati del mondo, rinchiusi in simposi blindati ed esclusivi per disquisire, in pochi intimi, delle decisioni che influenzano invece la vita dei molti, continua il suo tour in giro per l’ Italia. I G7 dei ministri di Industria, Scienza e

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Lotta al cancro: bisogna fare di più.

Ammalarsi di cancro al seno oggi è cosa diversa rispetto a vent’anni fa, la ricerca scientifica ha sicuramente fatto grossi passi in avanti, eppure i dati su incidenza e mortalità rimangono comunque elevati. Perché se è vero che tante guariscono è altrettanto vero che tantissime donne non ce la fanno. Uno degli aspetti poco trattati

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Insegnanti nostalgici di Salò? No grazie!

173: questo è il numero delle vittime della strage di Vinca, per lo più donne, anziani e bambini, trucidate il 24 agosto 1944 dalla 16 SS-Panzergrenadier-Division “Reichsführer-SS” e delle Brigate Nere. Nazisti tedeschi e fascisti italiani uniti in quell’eccidio come negli altri compiuti sulle Alpi Apuane, sulle quali correva la Linea Gotica e terra di

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