Cosenza

Dai territori: Cancro al seno, i numeri.

Ottobre è arrivato e con esso anche il mese della prevenzione per il cancro al seno. Tante città si tingono di rosa, i social proporranno cuoricini o colori da postare, l’AIRC ci dirà di fare la mammografia e di aiutare la ricerca per far sì che i numeri sulla sopravvivenza continuino a crescere. Ma sappiamo cosa c’è dietro ai numeri che ci vengono proposti? Quali casistiche vengono prese in considerazione? Chi ha il cancro al seno metastatico, sa che in quelle statistiche sicuramente non è preso in considerazione, perché non c’è un registro che si occupi di questi casi; ecco allora che i dati proposti sembrano veritieri. Quante volte abbiamo sentito dire: oggi di cancro al seno si guarisce, il cancro al seno è curabile nel quasi 100%! Ma la verità è un’altra! Chi conosce direttamente la malattia lo sa bene! Ecco perché per avere una idea più chiara sui numeri ho chiesto aiuto a Vania Sordoni, donna e docente universitaria dell’Università di Bologna che ha avuto un cancro al seno e che da poco più di anno è metastatica; lei che ha dimistichezza con i numeri e le statistiche ci offre un quadro diverso da quello che vogliono farci intendere. “In Italia, a fronte di circa 50.000 nuovi casi di tumore al seno, ci sono circa 12.000 morti. Questo significa che circa il 25 per cento di donne (una su quattro) che ha una diagnosi di tumore al seno, muore ancora per questa malattia. In realtà siccome molte delle diagnosi precoci sono ormai diagnosi di tumore al seno in situ, si può dire che quasi una donna su tre, colpita da tumore al seno infiltrante, muore per la malattia. Le statistiche della sopravvivenza a 5 anni non fotografano la realtà. Il tumore al seno spesso metastatizza dopo alcuni anni dalla diagnosi del carcinoma primario e la media della sopravvivenza per tumore al seno metastatico è di circa 3,5 anni. Ciò significa che la maggior parte delle morti per tumore al seno si ha dopo i 5 anni e queste morti non vengono evidenziate nelle statistiche. Questo alto tasso di mortalità spesso non è dovuto a mancanza di prevenzione che , poi non è altro che diagnosi precoce. Il tumore al seno è spesso imprevedibile e ci si può ammalare anche pochi mesi dopo aver fatto un esame” Alla luce di questi numeri, possiamo vedere come siamo ancora ben lontani da quel 95% tanto decantato! Dodicimila persone muoiono ogni anno in Italia per il tumore al seno metastatico, praticamente tre donne al giorno! E mentre il rosa la fa da padrone, tante famiglie vedono solo il nero, il nero del lutto! Non fa notizia però, e se anche proprio in questi giorni diversi giornali hanno parlato di una giovane mamma che è venuta a mancare per un tumore al seno, lo hanno fatto nel modo sbagliato! Si è parlato di “male incurabile” (ma non eravamo vicini al 100%?) di “tumore raro” ma che raro non lo è affatto, il problema vero è che ad oggi purtroppo ha poche chance terapeutiche ed in ogni caso non è solo questo tipo di tumore che continua a mietere vittime! Ecco perché è arrivato il momento di dire basta! Basta parlare solo di prevenzione: parliamo piuttosto di diagnosi precoce. Basta dire che la ricerca ha fatto passi da gigante: diciamo invece che ha fatto tanti passi in avanti ma non abbastanza, che il tasso di mortalità è comunque alto se consideriamo i pazienti metastatici. Chiediamo che ci sia più chiarezza sui dati che riguardano il cancro al seno ma soprattutto chiediamo che ci sia più ricerca. Angelica Perrone- Giovani Comunisti/e Cosenza  

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Lotta al cancro: bisogna fare di più.

Ammalarsi di cancro al seno oggi è cosa diversa rispetto a vent’anni fa, la ricerca scientifica ha sicuramente fatto grossi passi in avanti, eppure i dati su incidenza e mortalità rimangono comunque elevati. Perché se è vero che tante guariscono è altrettanto vero che tantissime donne non ce la fanno. Uno degli aspetti poco trattati

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Dopo le Invalsi rilanciamo: per una scuola che non sia azienda

Siamo soddisfatti delle percentuali di boicottaggio delle prove invalsi ottenute a Cosenza ed in provincia, così come in tutta Italia con una campagna nazionale che ha coperto l’Italia da Nord a Sud,  segno che il messaggio che abbiamo provato a lanciare è stato recepito dagli studenti. Altrettanto soddisfatti anche per l’esito del corteo da noi

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Contro il contributo-truffa

In questi anni di tagli scientifici e lineari contro l’Istruzione pubblica non di rado il contributo volontario, spesso introito indispensabile per far quadrare i conti nelle scuole, viene fatto passare per obbligatorio, tramutandosi in vera e propria truffa ai danni degli studenti e delle famiglie. «Il contributo volontario, detraibile Legge n. 40/2007 (Decreto Bersani) art.

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Non solo l’utero, anche la testa è mia!

Le polemiche che in questi giorni si stanno susseguendo sui social e sui mezzi d’informazione sono davvero aberranti e, non credo affatto di esagerare, soprattutto se pensiamo che certe affermazione sono venute proprio dalla voce di due donne. La presa di posizione dell’Onorevole Giorgia Meloni, in uno dei suoi post parla di discriminazione nei riguardi

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Studenti lasciati al freddo a Rogliano(CS)

Oggi 10 Gennaio, gli studenti dell’istituto Guarasci di Rogliano hanno deciso di non entrare all’interno della scuola e di non fare come da consuetudine lezione, a causa del mancato funzionamento di TUTTI i termosifoni dell’istituto. Una scuola che dovrebbe garantire una temperatura minima di 18° e mettere al primo posto la salute dello studente. Questa

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Referendum: qualche spunto

Il referendum popolare ha decretato da poche ore una chiara vittoria del NO rispetto i fautori della riforma costituzionale. In Italia è stata chiarissima la scelta degli elettori e delle elettrici, il cui voto non può essere banalizzato come antidoto “Anti-Renzi”. Certo, parecchie persone avranno scelto di votare per la garanzia della nostra democrazia o

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Il nostro NO alla Riforma Costituzionale

A parte le velleità di nuovismo espresse dal premier Renzi, in realtà questa riforma esprime le più retrive posizioni conservatrici. Provocando, ma non andando troppo lontani dal segno, potremmo dire che i principi fondativi la avvicinano molto di più allo Statuto Albertino che alla Costituzione del 48. Altro che novità! La Renzi-Boschi è l’ultimo di

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No e ancora No: il 7 ottobre studenti in piazza a Cosenza

Il 7 Ottobre, la generazione ingovernabile scende nelle strade! Sotto questo unico grido le due principali organizzazioni studentesche cosentine chiamano a raccolta gli studenti per le ore 8:00 con punto d’incontro in piazza Loreto, per aderire al la giornata nazionale di mobilitazione lanciata dal network StudAut. Il Collettivo Autonomo Studentesco e i/le Giovani Comunisti/e di

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